CONOSCIAMO I LUOGHI DEL CIRCUITO 6 --- MASSA MARTANA
Siamo arrivati all’ultimo appuntamento, a pochi giorni oramai dall’inizio del Circuito Umbria Marathon e ci spostiamo a Massa Martana (PG), antico borgo medievale di incantevole fascino, che sorge in un contesto ambientale di grande rilevanza e di forte impatto visivo, protetta dalle montagne circostanti che sembrano disegnare un anfiteatro naturale, il castello si presenta chiuso dalle possenti mura della fine del XIII secolo, annoverato non a caso tra i “Borghi più belli d’Italia”.
La sesta e ultima gara del circuito è la MARTANI SUPERBIKE MTB RACE, 3 luglio 2016, quest’anno alla sua 9° edizione, organizzata dalla ASD Cicloturistica Massa Martana come di consueto sarà la sede della premiazione finale del circuito Umbria Marathon, e incoronerà anche i Campioni Regionali.
La manifestazione fa parte anche de “ I Sentieri del Sole e dei Sapori” , un altro grande circuito che vede il suo svolgimento in 6 regioni del centro-italia, Toscana, Marche, Abruzzo, Molise, Lazio e naturalmente Umbria.
La manifestazione per la bellezza dei propri percorsi, che si stagliano nei fantastici paesaggi dei Monti Martani, è oramai diventato un appuntamento fisso per tutti i bikers che amano la mountan bike.
CENNI STORICI
La presenza dell’uomo nel territorio martano fin dalle epoche più remote è indicata da alcuni sporadici ritrovamenti di utensili litici in diverse zone e dall’esistenza di castellieri preistorici sulle cime del Monte Cerchio e di Monte Schignano.
Cosi come il rinvenimento, in un colle presso la chiesa di Santa Maria della Pace, di cinque tombe a fossa, databili tra l’VIII ed il III secolo a.C., e la presenza, in località Monticastri, di possenti ruderi di mura in opera quadrata indicherebbero l’esistenza di qualche insediamento preromano abitato da popolazioni umbre.
Con la costruzione della via Flaminia, realizzata dal censore Caio Flaminio intorno al 220 a.C. ed il cui tracciato originario da Narnia si dirigeva a Mevania attraversando la fascia pedemontana occidentale dei Monti Martani, il territorio di Massa Martana si trovò al centro della più frequentata ed importante arteria che collegava Roma ai porti dell’Adriatico ed all’Italia del nord.
Nei pressi di Massa Martana, in un luogo a diciotto miglia romane da Narni, localizzabile nel sito dell’attuale chiesa di Santa Maria in Pantano, fu costruita dai romani, probabilmente coeva alla via, la statio ad Martis per la sosta ed il ristoro degli eserciti e dei viaggiatori in transito.
Oltre a ciò, vi è la presenza, nei pressi del ponte romano Fonnaia, di una catacomba, unico cimitero cristiano sotterraneo finora scoperto in Umbria, che viene a valorizzare se non a confermare quanto sostengono gli acta martyrum.
Nel periodo della decadenza dell’impero, dalla stessa via Flaminia, che fino ad allora era stata fonte di ricchezza e prosperità, vennero per il Vicus Martis rovine e distruzioni. La grande arteria fu percorsa dalle orde dei barbari che saccheggiavano e distruggevano tutte le città che incontravano sul loro percorso. Ed il Vicus Martis, come la vicina Carsulae, subì tale sorte ad opera dei Visigoti di Alarico.
Nel 1305 i ghibellini di Todi la costrinsero ad un lungo e disastroso assedio dal quale fu salvata per l’intervento di Perugia e di Benedetto XI. Nel 1397 Bonifacio IX accolse le suppliche dei massetani e liberò Massa dalla giurisdizione di Todi ponendola sotto la protezione della Santa Sede. Ma lo stesso papa, nel 1403, ritornò sulle proprie decisioni restituendo il castello e le sue terre al dominio della rivale. Dominio contestato ripetutamente dai massetani nel 1432 e nel 1469.
Più avanti nel 1860, con il plebiscito di quello stesso anno anche Massa venne a far parte del Regno d’Italia, assumendo, nel 1863, l’attuale nome di Massa Martana che sintetizza magnificamente le sue origini romane e medioevali.
DA VISITARE
C’è veramente tanto da vedere a Massa Martana, cominciando dal centro storico dell’antico castello medioevale tornato ad antico splendore grazie ai lavori di restauro eseguiti dopo il terremoto del 1997, il territorio comunale, attraversato dall'antica via Flaminia, è ricco di reperti di epoca romana e di chiese, cominciando dal Ponte Fonnaia, poderosa costruzione viaria, ad una sola arcata a tutto sesto obliqua rispetto alla direttrice del ponte, costruita dai romani nel 220 a.C. in grossi blocchi di travertino perfettamente squadrati e dotati di bugnatura, nelle cui prossimità è possibile visitare anche una catacomba romana, unico monumento del genere scoperto fino ad ora in Umbria.
Tante e splendide le chiese presenti in tutto il territorio, dalla chiesa di Santa Maria della Pace, a quella di Santa Maria in Pantano, una delle più antiche e interessanti dell’Umbria, edificata nel V secolo.
Ma sono veramente tante e tanti altri i monumenti da vedere che aspettano solo di essere scoperti e visitati, oltre al territorio paesaggistico con i Monti Martani a far da cornice al paese e che ne costituisce una delle maggiori attrattive.
Bene, finisce qui la nostra avventura alla scoperta del territorio e delle bellezze che potrete ammirare attraverso l’ Umbria Marathon Mtb, un viaggio unico tra sport, storia e natura in una regione che vi aspetta con il calore e la cortesia che da sempre la contraddistingue.
Ora la parola alle gare, in bocca al lupo e come sempre…..#fullgasamanetta
OWM un percorso rinnovato per la prova d ’ apertura
L’Orvieto Wine Marathon viaggia spedita verso la nona edizione in data domenica 20 marzo e il comitato organizzatore del Team Eurobici Orvieto è pronto a dare vita ad una manifestazione ormai diventata la classica per eccellenza di apertura dell’Umbria Marathon che occupa uno spazio fisso ed insostituibile per chi ha tanta passione per il ciclismo fuoristrada.
Con la nuova location di partenza e di arrivo posta a Morrano, gli organizzatori hanno scelto un tracciato inedito: è stata tolta la parte finale, molto bella per gli amanti della guida in discesa, ma purtroppo molto fangosa in caso di pioggia.
Al suo posto è stata aggiunta la salita della “porcilaia” che misura circa 1,5 chilometri con pendenza media 4% e la discesa “dell’inglese”, tratto veloce e molto divertente con un fondo compatto anche in caso di pioggia.
Nel finale si affronterà il lungo single track di “castelpeccio”, veloce con fondo roccioso e la salita della chiesetta della lunghezza di 2 chilometri che porta al traguardo ma in caso di pioggia si affronterà la” parallela” su ampie stradine.
Così facendo è stata tolta la parte fangosa senza intaccare molto il tracciato, pieno di tratti divertenti, single track e tanto altro per un totale di 42 chilometri per la gara regina, oltre al corto di 25 chilometri (escursionisti) e alla pedalata ecologica di 15 chilometri (categorie giovanili ed escursionisti) nel territorio del Parco del Fiume Paglia.
L’Orvieto Wine Marathon prosegue la fase delle iscrizioni con le quote agevolate di 20 euro (OWM) e di 15 euro (escursionisti) fino al 18 marzo, mentre sabato 19 marzo, giorno della vigilia della gara, sarà possibile iscriversi dalle 15 alle 19 alle quote di 25 euro e 15 euro, così anche alle medesime cifre nella finestra mattutina del 20 marzo (8:30-9:30) prima della partenza.
Luca Alò
CONOSCIAMO I LUOGHI DEL CIRCUITO 5 --- COSTACCIARO
Costacciaro (PG) e il Parco del Monte Cucco sono i protagonisti del nostro quinto appuntamento, che ci porta a scoprire i bellissimi territori dell’Alta Umbria.
IL QUINTO APPUNTAMENTO
La quinta gara del circuito è la GRAN FONDO DEL MONTE CUCCO, che per la seconda volta entra a far parte del Prestigio di MTB Magazine, il più importante circuito del calendario internazionale delle Gran Fondo che racchiude all'interno del suo cammino le principali prove che hanno fatto (e continuano a fare...) la storia del movimento amatoriale.
Organizzata come sempre al top dalla ASD Cucco in Bike e dai suoi fedeli seguaci “Sbuzzapapere”, la gara inizia come di consueto con il passaggio all’interno del paese per poi avere seguito nei bellissimi paesaggi del Parco del Monte Cucco, che quest’anno saranno ripresi dalle telecamere di Sky e trasmesse sul canale dedicato Bike Channel.
CENNI STORICI
Costacciaro, antico castello (Castrum Costacciarii) a ridosso del massiccio del Monte Cucco lungo la consolare Via Flaminia, fu acquistato intorno alla metà del XIII secolo dal libero Comune di Gubbio che lo ampliò e ne potenziò la struttura difensiva con la costruzione di una nuova cinta muraria e di un sistema di torri e porte, ancora in parte esistenti.
Il castello di Costacciaro aveva importanza strategica in quanto segnava il confine del comitato eugubino e quando Gubbio, con tutto il suo territorio, nel 1384 si assoggettò spontaneamente ai Montefeltro, Costacciaro divenne l'estremo baluardo del Ducato di Urbino.
Il Duca Federico II si preoccupo' di potenziare ulteriormente le difese del castello con la costruzione del Rivellino a difesa del lato sud e di garantirne l'approvvigionamento idrico a mezzo di nuovi condotti di adduzione e di fonti. Costacciaro e' sempre stato legato a Gubbio ed ancora oggi il suo territorio comunale e' parte della Diocesi e del Mandamento di Gubbio.
Costacciaro dette i natali a molti illustri personaggi, taluni dei quali di rinomanza nazionale e internazionale; per la maggior parte fiorirono nel Rinascimento e furono religiosi. Fra di essi vanno soprattutto ricordati:
il nobile Bonaventura Fauni-Pio (1496 – 1562), vescovo di Acqui, ministro generale dei francescani minori conventuali e padre conciliare a Trento (1545-1563), Pietro Fauni, anch'egli vescovo e membro della sacra assemblea tridentina, nonché Bernardino Boldrini, letterato dei Minori Conventuali, grande predicatore, lui pure presente a Trento;
DA VISITARE
Tra i suoi monumenti sono architettonicamente degni di nota:
la Chiesa di San Francesco, costruita circa la meta' del XIII secolo ed ampliata all'inizio del 1700; la facciata romanica, realizzata in pietra calcarea del Monte Cucco, presenta un pregevole portale ed un altrettanto pregevole rosone; sotto l'altare maggiore sono conservate le spoglie del Beato Tommaso, monaco camaldolese (1262-1337) patrono di Costacciaro, la Torre Civica con la porta di ingresso al paese, anch' essa costruita circa la metà del XIII secolo e perfettamente conservata, la coeva torre in "Via della Roccaccia", parte integrante del sistema difensivo murario, recentemente ristrutturata, il Rivellino (o torrione), bastione difensivo dalla singolare forma a prua di nave, progettato e realizzato alla fine del XV secolo, su incarico del Duca di Urbino Federico II, dal noto architetto militare Francesco di Giorgo Martini da Siena, al quale si devono le rocche di Mondavio, Sassocorvaro, San Leo ed altre importanti opere architettoniche.
Nel centro storico del capoluogo di Costacciaro e' visitabile un antico frantoio dell'olio del secolo XVII, oggi di proprietà comunale: perfettamente conservato, ha funzionato fino al 1960 circa. E' costituito da macina per la pigiatura dell'oliva e per la spremitura da una poderosa trave di legno alla quale e' ancorato un enorme contrappeso di pietra.
Dell'Appennino umbro marchigiano il Massiccio del Monte Cucco è una delle zone più pregiate e spettacolari, con un ambiente di grande significato culturale, didattico e turistico. Il Parco del Monte Cucco, Area naturale protetta dal 1995, è il Parco delle acque sotterranee, delle grotte carsiche (tra le principali in Europa per profondità ed estensione), dei corsi d'acqua incontaminati, delle grandi faggete intatte, e per chi voglia vivere un'esperienza unica nel suo genere, da qualche anno è possibile visitare la Grotta del Monte Cucco con un percorso attrezzato di circa 750 metri nel cuore della montagna.
Per informazioni e prenotazioni www.grottamontecucco.umbria.it
Da non perdere la “Corsa delle Botti”, la festa consiste in una vera e propria corsa di due botti che rotolano attorno ad un asse al quale è attaccato un timone, trainato da una formazione di giovani, chiamati “bottaioli”. Per ogni squadra vi sono poi un capo bottaiolo, un oste e un direttore di gara.e due botti e le relative squadre fanno capo, in competizione, a Costacciaro capoluogo (Hostaria de la Porta) e alle frazioni, in particolare a quella di Villa Col de’ Canali (Hostaria de la Rocca). La corsa si articola in due manche a tempo con somma matematica finale. Trionfa la squadre che impiega il tempo minore.
CONOSCIAMO I LUOGHI DEL CIRCUITO 4 --- PONTICELLI
Siamo al quarto appuntamento, sempre nella provincia di Perugia per visitare un territorio nuovo essendo la manifestazione per il primo anno all’interno del Circuito Umbria Marathon.
IL QUARTO APPUNTAMENTO
La quarta gara del circuito è la GRAN FONDO BASSA VALDICHIANA, seconda new entry del circuito che si svolge nella frazione di Ponticelli a Città della Pieve (PG) il 29 maggio 2016, la manifestazione alla sua terza edizione, anche se giovanissima, si è già distinta come appuntamento irrinunciabile per gli appassionati delle ruote grasse.
Organizzazione a cura dell’ Associazione Turistica Pro Loco di Ponticelli, e dei ragazzi della ASD LARIS BIKE, gruppo nato non più tardi di qualche mese fa, e che prende Il nome, dal recente ritrovamento sul territorio di una tomba etrusca dove è scolpito in scrittura destrorsa il nome “Laris”.
CENNI STORICI
Ponticelli è una frazione di Città della Pieve, situata a circa 6 km dalla cittadina umbra che domina la Valdichiana e il Lago Trasimeno, al confine tra Umbria e Toscana.
Patria di Pietro Vannucci detto “Il Perugino” (1450 ca. – 1523) uno dei più importanti pittori del Rinascimento italiano, il maestro di Raffaello. La città conserva alcune tra le sue opere più importanti come L’Adorazione dei Magi dell’Oratorio di Santa Maria dei Bianchi, Il Battesimo di Cristo della Cattedrale, La Deposizione dalla Croce del Museo civico diocesano di Santa Maria dei Servi.
Il primo nucleo urbano nasce intorno al sec. VII d.C. come postazione fortificata della Tuscia longobarda in avvistamento di Perugia bizantina. Fuori del castrum, situato presso l’odierna via Manni chiamata un tempo non a caso via Lombardia, veniva poi edificata una Pieve, chiesa con funzioni battesimali dedicata ai Santi Gervasio e Protasio, martiri di Milano e quindi della “Longobardia”. La Pieve assolve alla funzione di assorbimento delle ultime “schegge” di paganesimo secondo un procedimento diffuso in tutta la Tuscia: gli individui che entrano nella chiesa per diventare cristiani si riconoscono anche come comunità sul piano civile. Si crea quindi un borgo intorno alla Pieve che verso il sec. XI viene compreso all’interno di una cinta muraria: si forma così il “Castello della Pieve”, antico nome della città. Il centro originario si ingrandisce per il progressivo impaludamento della Valdichiana: la popolazione della valle tende a salire in alto. Castel della Pieve si sviluppa anche per essere situata lungo la Via dell’Alpe di Serra, che da Forlì sulla Via Emilia, raggiunge Montefiascone sulla Via Cassia. Inoltre la città è collegata da numerosi percorsi alla Via Francigena, strada di scambi internazionali, situata ad occidente a circa 30 km di distanza. Fuori le mura, a partire dalla metà del sec. XIII, si collocano gli insediamenti degli Ordini Monastici: Sant’Agostino, San Francesco, Santa Maria dei Servi, Santa Lucia. Numerose le opere pittoriche di Scuola senese, tra tutte, il gotico affresco raffigurante “La Crocifissione” di Jacopo di Mino del Pellicciaio, seguace di Ambrogio e Pietro Lorenzetti e di Simone Martini, situato nella parete di fondo dell’Oratorio di San Bartolomeo, adiacente all’insediamento dei Francescani Conventuali dove probabilmente alloggiò il Papa francese Martino IV.
Nel 1569 venivano fondati il Monte di Pietà ed il Monte Frumentario. Intorno al 1568 nasceva da Nicolò Circignani, Antonio, anche lui soprannominato “Il Pomarancio”, che lascerà numerose opere nella sua patria (in Cattedrale, a San Francesco, nella Sagrestia di Santa Maria dei Bianchi). Tra i sec. XVI e XVII si annovera la presenza di altri artisti, quali il pittore perugino Alessandro Brunelli, i pittori orvietani Cesare Nebbia e Ferdinando Sermei. Da quest’ultimo nasceva nel 1579 Cesare Sermei, che operò soprattutto ad Assisi.
Anche sotto il profilo letterario la città era un centro di una certa importanza: nasceva infatti nel 1609 Francesco Melosio, famoso per le sue liriche burlesche e per le sue tragedie, animatore del circolo culturale di Cristina di Svezia a Roma, nel sec. XIX nascevano a Città della Pieve due insigni studiosi: Antonio Verri (1839-1925), geologo e ingegnere idraulico e Icilio Vanni (1855-1903), filosofo e sociologo di cultura liberale e positivista.
DA VISITARE
Anche qui tante le bellezze artistiche da ammirare, la Cattedrale S. Gervasio e S. Protasio, la cui prima costruzione risale al sec. VIII d.C. Successivamente viene ricostruita con accenni decorativi di gusto gotico nel sec. XIII, Palazzo della Corgna è la più importante tra le dimore signorili di Città della Pieve. La sua ubicazione, di fronte alla Chiesa Cattedrale, è significativa anche dal punto di vista urbanistico in quanto situata all’incrocio delle strade direttrici della città, poi la chiesa di S. Agostino, la chiesa di S. Pietro, i musei Civico-Diocesano e quello di Storia Naturale e del territorio Antonio Verri e tante altre bellezze da visitare .
Appuntamento sicuramente da non perdere è il Palio dei terzieri, manifestazione storica che si svolge in due date, il 15 agosto con “Il Lancio della Sfida” e il 23 agosto con il “Corteo Storico e Caccia al Toro”.
Direi che c’è più di un motivo per non mancare all’appuntamento del 29 maggio, per godersi storia e sport a Ponticelli.
CONOSCIAMO I LUOGHI DEL CIRCUITO 3 --- NOCERA UMBRA
Giunti al terzo appuntamento ci spostiamo nella provincia di Perugia per visitare un altro degli splendidi luoghi di svolgimento del circuito Umbria Marathon 2016.
IL TERZO APPUNTAMENTO
La terza gara del circuito prenderà il via da Nocera Umbra (PG), l’ 8 maggio sarà la volta della GRAN FONDO DELLE SORGENTI, organizzata della società ASD Bikers Nocera Umbra, società nata nel 2012 proprio in occasione della prima edizione della gran fondo, e che ha visto anno dopo anno crescere e raccogliere i frutti del grande lavoro svolto dal comitato organizzatore, coadiuvato da tanti appassionati della mtb che si sono poi legati alla società.
CENNI STORICI
Fu un insediamento di origine umbra (dal nome Noukria, sign. "La Nuova"), fondata dai Camers (Camerinesi) a 109 miglia da Roma e vicina alla catena degli Appennini Nocerini.
La località si sviluppò prevalentemente in età romana (col nome di Nuceria Camellaria), grazie alla sua ubicazione lungo la via Flaminia, proprio dove si diramava un ramo della Flaminia che portava a Fanum. I Romani costruirono anche un'altra strada, la Septempedana, che attraversati i vici di Dubios, Prolaqueum e Septempeda proseguiva per Ancona. Plinio il Vecchio, nella sua Naturalis Historia, nell'elenco dei Popoli Umbri cita i "Nucerini cognomine Favonienses et Camellani", (i Nocerini chiamati Favoniensi e Camellani), i primi (Favoniensi) avrebbero abitato nella vicina località oggi chiamata Pievefanonica, mentre un gruppo di Camellani si sarebbero trasferiti vicino ad Arcevia nel Piceno.Dal V secolo fino alla fine del XX fu sede di diocesi e prima del sec. X inglobò anche il vastissimo territorio già delle antiche città di Tadinum, Plestia e Sentinum.
Il primo saccheggio, se non una vera e propria distruzione, come dice lo storico Jordanes, si ebbe al passaggio dei circa 100.000 Goti di Alarico, diretti verso Roma (che presero nel 410). Occupata nel 571 dai Longobardi, data la sua importanza strategica, divenne sede di un Gastaldo, (uno dei 10 del Ducato di Spoleto, con un'autorità simile al prefetto di provincia attuale) che aveva responsabilità militari, amministrative e giudiziarie, coadiuvato da alcuni Sculdasci dislocati nel vasto territorio. Già dalla prima invasione longobarda fu sede anche di una Arimannia, formata da famiglie di guerrieri nobili e molto ricchi dei quali alla fine dell'Ottocento è stata trovata una vasta necropoli. Con i Franchi, divenne contea dell'estremo nord-ovest del Ducato di Spoleto, zona di confine con le terre dipendenti dall'Esarcato Bizantino di Ravenna.La città medioevale, chiusa nelle sue mura inaccessibili e con la sua rocca inespugnabile in cima, circondata da torri, aveva circa tremila abitanti. L'intera vastissima diocesi (1500 km²) intorno ai diecimila abitanti.
Fu presa e incendiata da Federico II, imperatore del Sacro Romano Impero, nel 1248, per il suo essere di parte guelfa e per via di una ribellione, e pochi anni dopo, nel 1279, distrutta da un violento terremoto.Ricostruita, fu prima sotto il governo di conti longobardi e poi, dalla metà del XV secolo, pur avendo un proprio governatore, fece parte dello Stato della Chiesa fino all'Unità d'Italia, nel 1860.
DA VISITARE
Nota per le sue acque minerali, Nocera Umbra è un borgo di antico aspetto sorto lungo la valle del Topino. Gli edifici di maggior pregio artistico sono senza alcun dubbio il Duomo e la chiesa di San Francesco. Quest'ultima eretta fra il XIV e il XV secolo è oggi sede della Pinacoteca comunale e del Museo e custodisce un bel polittico del 1483 di Nicolò di Liberatore, detto "Alunno, opere di Pierino Cesarei, Ercole Ramazzani e Giulio Cesare Angeli, un altare in pietra del '200, un crocifisso ligneo del XIII sec., reperti romanici e documenti medioevali.
Per ciò che riguarda il Duomo invece, originario del XI secolo ma rifatto nel XV, vanno sottolineati il portale romanico sul fianco sinistro, alcube tele di Giulio Cesare Angeli del 1600 e il pavimento maiolicato della sacrestia.
Altre attrazioni sono la Biblioteca Piervissani, con i suoi 35.000 volumi antichi e corali miniati, la chiesa di S. Giovanni Battista in stile gotico, che custodisce all'interno tele di Carlo Maratta, tre altari lignei in stile barocco ed una cantoria in stile veneziano, la chiesa di San Filippo e il Teatro Comunale, in stile liberty e recentemente restaurato.
Da non perdersi Il “Palio dei Quartieri”, rievocazione storica che si svolge durante la prima settimana di agosto,
fulcro dell'evento una gara gastronomica, teatrale e atletica tra il Quartiere Borgo San Martino e il Quartiere Porta Santa Croce per la vittoria del Palio.
Ecco un'altra bella occasione per partecipare a un bellissimo evento sportivo e visitare una delle bellezze dell’Umbria..